Trenta anni di impegno, tutela e innovazione per l’artigianato abruzzese: questo è il traguardo che l’Ente Bilaterale dell’Artigianato in Abruzzo (Ebrart), che ha sede a Pescara, ha celebrato con un convegno speciale, un’occasione unica per fare il punto sulle sfide e le prospettive del settore.

Qui il servizio di Tv6 Pescara

L’Ebrart è un ente no-profit creato per promuovere e gestire servizi di welfare contrattuale per i lavoratori e le imprese dell’artigianato in Abruzzo. Nasce da un accordo tra le organizzazione di categoria dell’artigianato tra cui CLAAI con, Cgil, Cisl e Uil, con il duplice obiettivo di migliorare le condizioni lavorative dei dipendenti, tutelandone anche il salario reale attraverso una rete capillare di prestazioni di supporto al reddito, e sostenere lo sviluppo delle imprese artigiane.

L’evento, che si è svolto nei locali dell’Auditorium Petruzzi, in Via delle Caserme 60 – Pescara, e ha visto la partecipazione di esperti, rappresentanti istituzionali, esponenti nazionali e locali delle associazioni che rappresentano le imprese artigiane, e dei sindacati. Il quadro regionale registra un calo delle imprese artigiane, passate in pochi da 32mila a 27mila, pur con una rilevante crescita femminile ma con un calo enorme tra i giovani. Da Ebrat è partita anche la richiesta di istituzione di un tavolo regionale sull’artigianato.

 

 

Il nostro responsabile delle politiche sindacali di CLAAI Giuseppe Lazzeroni, nel corso del suo intervento, ha ricordato che “la bilateralità è stata ed è una leva fondamentale di crescita dell’artigianato ed il sisyema è oramai maturo ed ha dimostrato di saper gestire continue evoluzioni. Da una parte è un forte sostegno alla competitività : le prestazioni bilaterali aiutano le micro e piccole imprese a sostenere investimenti e costi che altrimenti non riuscirebbero ad effettuare. Dall’altra parte garantisce Stabilità occupazionale: strumenti come il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (FSBA) hanno garantito ammortizzatori sociali durante crisi economiche e anche nelle transizioni produttive. Il Fondo di Solidarietà, con l’essenziale apporto di tutti gli Enti Bilaterali per l’Artigianato presenti in ogni regione, si è trovato a gestire più di tre miliardi di risorse pubbliche pagando la cassa integrazione a oltre 800.000 lavoratori, dipendenti da 242.000 imprese Inoltre il Modello partecipativo che caratterizza la bilateralità artigiana, rafforza il legame tra impresa e comunità ed è capace di erogare una molteplicità prestazioni e servizi fungendo da supporto al welfare istituzionale. Infine all’interno del sistema bilaterale sono operativi strumenti specializzati sicurezza nei luoghi di lavoro, in sanità integrativa, formazione e qualificazione professionale”.

Sulle nuove forme di bilateralità che includano anche l’innovazione tecnologica e l’IA come ambito di intervento, Lazzeroni ha sottolineato che “la sfida del futuro si gioca sull’incremento delle competenze, soprattutto tecniche, e sulla formazione continua dei lavoratori. In un contesto di diminuzione della popolazione in età da lavoro è infatti fondamentale avere le competenze in grado di collegare l’innovazione all’adeguamento tecnologico in modo da mantenere un buon livello di produttività e competitività delle imprese artigiane. Le alte prestazioni del manifatturiero collegato al Made in Italy dipendono anche che abbiamo un tasso di adozione di robot industriali, il più alto d’Europa. Siamo invece ancora molto indietro rispetto all’introduzione dell’intelligenza artificiale, che potrebbe determinare un aumento della produttività ancora più significativo, soprattutto nei settori non manifatturieri, che oggi non garantiscono un adeguato livello di produttività e competitività”