Pagare il 16 giugno e il 16 dicembre, stesse date di scadenza del pagamento dell’Imu, o tutto in un’unica soluzione a giugno: sono stati definiti i termini di versamento per le nuove Tasi, sui servizi indivisibili comunali, e Tari sui rifiuti.

Se per il 2014 i Comuni non emaneranno il regolamento su aliquote, detrazioni ed esenzioni dalla Tasi entro il 31 maggio prossimo, gli acconti dovuti per gli immobili diversi dall’abitazione principale saranno calcolati sulla base dell’aliquota dell’1 per mille.

Queste sono le ultime novità definite dalle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera con le modifiche al decreto salva-Roma ter in materia di tasse sul mattone e sui rifiuti.

Il calcolo Tasi, ricordiamo, come per l’Imu, si basa sulla rendita catastale, che deve essere rivalutata del 5% e moltiplicare poi il risultato per il coefficiente del proprio immobile, per esempio 160 coefficiente delle abitazioni.

Bisognerà poi applicare sul valore catastale l’aliquota stabilita dal proprio Comune di residenza, e le eventuali detrazioni previste su base locale. Secondo le stime saranno imprese, capannoni, negozi e aziende, ma anche seconde case e immobili di pregio a pagare il conto più salato per l’entrata in vigore della Tasi, che dovrà essere versata da tutti gli immobili, prime case comprese. Ne saranno esenti solo i luoghi di culto.

“Ribadiamo un concetto caro agli artigiani – spiega il segretario generale Marco Accorneroo -: le tasse sui capannoni pesano in modo grave sulle imprese e sono particolarmente odiate dalla categioria perchè laboratori e botteghe rappresentano la vera “prima casa” dei piccoli imprenditori. In più, tutto è nelle mani di ogni singola amministrazione comunale, per cui potremmo trovarci di fronte a diversità anche importanti tra Comune e Comune in base alle aliquote che verranno stabilite.”

 I soldi che arriveranno in più con la Tasi nelle casse comunali dovranno essere esclusivamente utilizzati per finanziare le detrazioni per famiglie numerose o in grave difficoltà.

Insieme alla Tasi, in arrivo anche la nuova Tari sui rifiuti che sostituirà l’attuale Tares: si tratta della tassa che dovrà essere pagata per la copertura dei costi per la gestione dei rifiuti che dovrà essere pagata da chiunque produca rifiuti urbani nella misura dei quantitativi e delle tipologie dei prodotti misurabile anche in relazione al possesso e alla detenzione a qualsiasi titolo di locali o aree scoperte suscettibili di produrre rifiuti urbani.

La Tari sui rifiuti si paga su locali e aree scoperte a qualsiasi uso adibiti dove vengono produtti rifiuti urbani. Per l’applicazione della Tari si considera la superficie dichiarata o accertata ai fini dei precedenti prelievi sui rifiuti. Per le unità immobiliari non iscritte al catasto, si considera la superficie calpestabile.

Ciascun Comune determina la tariffa in base a superficie e quantità di rifiuti prodotti, oppure in base a quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia delle attività svolte e al costo del servizio sui rifiuti.