“Il Gran Premio di Formula Uno a Monza va difeso, non solo come elemento storico e culturale, ma soprattutto come importante fattore economico anche per l’artigianato locale, che vale tra i 4 e gli 8 milioni di euro all’anno di indotto.”
La Claai interviene in merito all’ennesima bocciatura dell’emendamento, presentato nel contesto del pacchetto di riforma delle banche popolari, destinato a defiscalizzare l’ingresso di Regione Lombardia nell’Autodromo, sbloccando 20 milioni di euro destinati al piano di rilancio dell’impianto.
Un restyling vitale per poter avviare con Bernie Ecclestone la trattativa per il rinnovo del contratto, in scadenza nel 2017, in grado di assicurare la permanenza del Gp di Formula Uno a Monza.
“Ci meravigliamo – commenta il segretario generale della Claai, Marco Accornero – di come un provvedimento tanto atteso, e per giunta a costo zero per il Governo, venga sottovalutato e rinviato continuamente. Di questo passo, Monza e l’Italia perderanno anche questo straordinario evento, il cui valore economico supera i 30 milioni di euro complessivi solo per la Brianza, e non siamo sicuri che neppure il nostro Paese rimmarà indenne, dal momento che non è affatto detto che così facendo la Formula Uno resti in Italia, su un altro circuito.”
“Il semestre di Expo – chiude Accornero – sarebbe una vetrina ideale per il rilancio del massimo evento automobilistico in Italia e del circuito che lo ospita, per giunta proprio in prossimità della sede che ospiterà i padiglioni dell’Esposizione Universale e nella stessa città della Villa Reale, sede istituzionale di Expo. Perdere questa occasione sarebbe grave; perdere la Formula Uno a Monza, in Italia, imperdonabile.”