“Il quadro delineato nell’indagine svolta da Istat e Isfol è desolante: la desertificazione dell’artigianato in Italia ha toccato livelli senza precedenti tra il 2008 e il 2012, ma l’emorragia di posti di lavoro fra dipendenti e titolari non
accenna a placarsi dato che nel 2013, secondo i nostri dati, sono andati in fumo altri 43mila posti”.
Lo dichiara, in una nota, il segretario generale della Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai), Marco Accornero.
“Sono numeri – aggiunge Accornero – che rendono evidente come la situazione degli artigiani è arrivata ormai all’ultima spiaggia”. “Il Governo – prosegue – non può rimanere inerme di fronte a questa situazione: il superamento dell’articolo 18, seppure importante, non rappresenta la priorità in questo momento per i 2,5 milioni di addetti
dell’artigianato. Urge intervenire quanto prima per ridurre il peso del cuneo fiscale che grava sulle piccole e medie imprese artigiane, a iniziare da un taglio sostanziale dell’Irap e delle imposizioni su consumi per rilanciare la domanda interna”.