Corriere della Sera, 5 dicembre 2018 – di Rita Querzè
Dopo Torino, si allarga il fronte delle aziende. «Andiamo oltre le battute», dice il leader degli imprenditori. E Zaia: queste manifestazioni non sono sbagliate
«Andiamo oltre le battute. È il momento di un confronto vero e nelle sedi deputate. E se questo non avvenisse, comunque a breve a parlare saranno le norme scritte nella legge di Bilancio». Raggiunto ieri sera dopo una lunga giornata a Palermo, in Confindustria Sicilia, il presidente di Viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia tirava così le somme della giornata. Fatta di schermaglie a distanza con il leader della Lega Matteo Salvini. «Se Boccia vuole, lo incontro anche domani e gli offro un caffè», aveva detto ieri il ministro dell’Interno e vicepresidente del Consiglio. «Un caffè non basta, questa volta ce ne vogliono dodici», ha risposto il leader della Confindustria, facendo riferimento al fatto che le associazioni firmatarie del manifesto pro infrastrutture, ieri a Torino, erano appunto una dozzina.
Dietro le punture di spillo
Dietro le punture di spillo c’è una questione cruciale per le associazioni delle imprese: il riconoscimento della rappresentanza. «Alcuni come Confindustria non so quanto rappresentino gli imprenditori veri», aveva detto solo lunedì sera Salvini. «Il ministro dell’Interno incontra molti imprenditori, voglio segnalare che ieri a Torino c’erano associazioni che rappresentano tre milioni di imprese», ha risposto Boccia. Resta la dicotomia tra la Lega nelle Regioni e quella di governo. «Queste manifestazioni non sono sbagliate — ha aperto ieri il presidente leghista del Veneto Luca Zaia riferendosi agli imprenditori riuniti a Torino —. La Tav, la Pedemontana, la Valdastico Nord, la Romea Commerciale, si devono fare». In tutto questo botta e risposta tra leghisti e imprenditori in grisaglia, da segnalare il silenzio dei Cinque Stelle e, in particolare, del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio.
Timide convergenze
Intanto il fronte delle aziende resta in movimento. L’alleanza delle 12 sigle sta imbarcando nuove adesioni, dopo gli artigiani della Claai, i trasportatori di Confetra, ieri è stata la volta delle catene della distribuzione di Confimprese. Si sale così a quota 15 organizzazioni. Avanzano poi i preparativi per l’evento organizzato il 13 dicembre da Confartigianato. «Quelli del Sì»: questo lo slogan. Le territoriali sono mobilitate per raccogliere le adesioni e riempire i bus che porteranno gli associati al centro congressi della Fiera di Milano. Si parla di 1.600 persone. Questa volta la chiamata è rivolta ai piccoli imprenditori della «base». «No a interventi di politici — dicono in Confartigianato —. Il palco sarà riservato alle nostre imprese e alle loro ragioni. Certo se esponenti del governo o dell’opposizione si presentassero e volesse ascoltare, non li metteremmo certo alla porta». Da segnalare, per finire, qualche timida convergenza tra organizzazioni datoriali e sindacati. Le manifestazioni più chiare di supporto vengono dalla Cisl («Parliamo la stessa lingua», ha detto la segretaria Annamaria Furlan) e dalla Uil con il segretario della Uiltec Paolo Pirani che dice: «I mondi del lavoro e della produzione insieme sono in grado di dare le risposte che chiede la società».
(fonte: https://www.corriere.it/politica/18_dicembre_04/boccia-confindustria-caffe-salvini-serve-confronto-vero-569cf6d4-f80e-11e8-bfca-f74cf4634191.shtml)