Adnkronos; Agi; Tmnews; Il Velino; Dire; Redattore sociale; LaPresse; Radiocor-Il Sole 24 ore
nel settore dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la nuova
normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge varato
dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla Confederazione libere
associazioni artigiane italiane (Claai). I contratti a tempo
determinato che rischiano di non essere rinnovati o di trasformarsi in
assunzioni sono quasi 40mila.
“Il decreto – spiega Claai – prevede che il numero di impiegati
assunti con contratto a termine non potra’ superare il 20%
dell’organico complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con meno
di 5 dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare comunque un
solo contratto a termine”. “La stragrande maggioranza delle aziende
artigiane – prosegue la confederazione – ha tra 1 e 5 dipendenti e
spesso la maggior parte di essi sono assunti con contratti a termine:
con l’introduzione del vincolo del 20% si mette a rischio piu’ di un
terzo di questi posti di lavoro perche’ in questi casi solo un
lavoratore potra’ essere dipendente a queste condizioni”.
“L’intenzione e’ ottima, ma i risultati rischiano di avere
l’effetto opposto”, commenta il segretario generale di Claai, Marco
Accornero, che aggiunge: “Nel complesso il provvedimento va nella
giusta direzione di riformare profondamente la legge Fornero in
materia di contratti di lavoro, con l’impegno di liberalizzare e
rendere piu’ flessibile un mercato fino ad ora troppo rigido”. (segue)
(Red/Ct/Adnkronos)
26-MAR-14 08:27
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LAVORO: CLAAI (ARTIGIANI), CON RIFORMA A RISCHIO 40MILA POSTI (2) =
(Adnkronos) – “Purtroppo, pero’ – sottolinea – per quanto
riguarda i contratti a termine si rischia di ottenere un risultato
contrario a quanto auspicato con l’introduzione del limite del 20%,
prima assente, di queste tipologie di contratti nel complesso dei
rapporti aziendali”.
“La ricaduta – aggiunge – potrebbe essere pesantemente negativa
sia sul fronte dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della
stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo: infatti i piccoli
imprenditori artigiani che avessero gia’ in corso un rapporto a tempo
determinato non potranno avviarne un secondo pur avendone la
necessita’”.
“La possibile deroga affidata alla contrattazione collettiva –
conclude Accornero – non e’ sufficiente e potrebbe produrre effetti
tardivi contraddicendo la forza di immediata efficacia che si voleva
dare attraverso il decreto”.
(Red/Ct/Adnkronos)
26-MAR-14 08:33
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Lavoro: Claai, con dl Renzi a rischio 40mila posti =
nel settore dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la
nuova normativa sui contratti a termine prevista nel decreto
legge varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla
Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai).
I contratti a tempo determinato che rischiano di non essere
rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40mila.
“Il decreto – spiega Claai – prevede che il numero di impiegati
assunti con contratto a termine non potra’ superare il 20%
dell’organico complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con
meno di 5 dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare
comunque un solo contratto a termine”. (AGI)
Rmz/Ila (Segue)
261010 MAR 14
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Lavoro: Claai, con dl Renzi a rischio 40mila posti (2)=
aziende artigiane – prosegue la confederazione – ha tra 1 e 5
dipendenti e spesso la maggior parte di essi sono assunti con
contratti a termine: con l’introduzione del vincolo del 20% si
mette a rischio piu’ di un terzo di questi posti di lavoro
perche’ in questi casi solo un lavoratore potra’ essere
dipendente a queste condizioni”.
“L’intenzione e’ ottima, ma i risultati rischiano di avere
l’effetto opposto”, commenta il segretario generale di Claai,
Marco Accornero, che aggiunge: “Nel complesso il provvedimento
va nella giusta direzione di riformare profondamente la legge
Fornero in materia di contratti di lavoro, con l’impegno di
liberalizzare e rendere piu’ flessibile un mercato fino ad ora
troppo rigido”. “Purtroppo, pero’ – sottolinea – per quanto
riguarda i contratti a termine si rischia di ottenere un
risultato contrario a quanto auspicato con l’introduzione del
limite del 20%, prima assente, di queste tipologie di contratti
nel complesso dei rapporti aziendali”. “La ricaduta – aggiunge
– potrebbe essere pesantemente negativa sia sul fronte dei
rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della
stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo: infatti i
piccoli imprenditori artigiani che avessero gia’ in corso un
rapporto a tempo determinato non potranno avviarne un secondo
pur avendone la necessita’”. “La possibile deroga affidata alla
contrattazione collettiva – conclude Accornero – non e’
sufficiente e potrebbe produrre effetti tardivi contraddicendo
la forza di immediata efficacia che si voleva dare attraverso
il decreto”. (AGI)
Rmz/Ila
261011 MAR 14
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Allarme artigiani: con riforma Lavoro a rischio 40mila posti
Claai:”Ok intenzione ma risultati rischiano avere effetto oppostoRoma, 26 mar. (TMNews) – Più di un terzo dei posti di lavoro nel
settore dell’artigianato in Italia è a rischio con la nuova
normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge
varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla
Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). I
contratti a tempo determinato che rischiano di non essere
rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40mila.
“Il decreto – spiega Claai – prevede che il numero di impiegati
assunti con contratto a termine non potrà superare il 20%
dell`organico complessivo. Fanno però eccezione le aziende con
meno di 5 dipendenti, che avranno la possibilità di stipulare
comunque un solo contratto a termine”.
Inoltre “la stragrande maggioranza delle aziende artigiane –
prosegue la confederazione – ha tra 1 e 5 dipendenti e spesso la
maggior parte di essi sono assunti con contratti a termine: con
l`introduzione del vincolo del 20% si mette a rischio più di un
terzo di questi posti di lavoro perché in questi casi solo un
lavoratore potrà essere dipendente a queste condizioni”.
“L`intenzione è ottima, ma i risultati rischiano di avere
l`effetto opposto”, commenta il segretario generale di Claai,
Marco Accornero.(Segue)
Red-Mlp
261025 MAR 14
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Lavoro, Claai (artigiani): Con riforma a rischio 40mila posti
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LAVORO. CLAAI (ARTIGIANI): CON RIFORMA A RISCHIO 40MILA POSTI(DIRE) Roma, 26 mar. – Piu’ di un terzo dei posti di lavoro nel
settore dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la nuova
normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge
varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla
Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). I
contratti a tempo determinato che rischiano di non essere
rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40mila. “Il
decreto- spiega Claai- prevede che il numero di impiegati assunti
con contratto a termine non potra’ superare il 20% dell’organico
complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con meno di 5
dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare comunque un
solo contratto a termine”. “La stragrande maggioranza delle
aziende artigiane- prosegue la confederazione- ha tra 1 e 5
dipendenti e spesso la maggior parte di essi sono assunti con
contratti a termine: con l’introduzione del vincolo del 20% si
mette a rischio piu’ di un terzo di questi posti di lavoro
perche’ in questi casi solo un lavoratore potra’ essere
dipendente a queste condizioni”. “L’intenzione e’ ottima, ma i
risultati rischiano di avere l’effetto opposto”, commenta il
segretario generale di Claai, Marco Accornero, che aggiunge: “Nel
complesso il provvedimento va nella giusta direzione di riformare
profondamente la legge Fornero in materia di contratti di lavoro,
con l’impegno di liberalizzare e rendere piu’ flessibile un
mercato fino ad ora troppo rigido”. “Purtroppo, pero’ –
sottolinea – per quanto riguarda i contratti a termine si rischia
di ottenere un risultato contrario a quanto auspicato con
l’introduzione del limite del 20%, prima assente, di queste
tipologie di contratti nel complesso dei rapporti aziendali”. “La
ricaduta- aggiunge- potrebbe essere pesantemente negativa sia sul
fronte dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della
stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo: infatti i piccoli
imprenditori artigiani che avessero gia’ in corso un rapporto a
tempo determinato non potranno avviarne un secondo pur avendone
la necessita’”. “La possibile deroga affidata alla contrattazione
collettiva- conclude Accornero- non e’ sufficiente e potrebbe
produrre effetti tardivi contraddicendo la forza di immediata
efficacia che si voleva dare attraverso il decreto”.
(Com/Lum/ Dire)
11:45 26-03-14
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LAVORO. CLAAI (ARTIGIANI): CON RIFORMA A RISCHIO 40MILA POSTI
(DIRE) Roma, 26 mar. – Piu’ di un terzo dei posti di lavoro nel
settore dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la nuova
normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge
varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla
Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). I
contratti a tempo determinato che rischiano di non essere
rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40mila. “Il
decreto- spiega Claai- prevede che il numero di impiegati assunti
con contratto a termine non potra’ superare il 20% dell’organico
complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con meno di 5
dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare comunque un
solo contratto a termine”. “La stragrande maggioranza delle
aziende artigiane- prosegue la confederazione- ha tra 1 e 5
dipendenti e spesso la maggior parte di essi sono assunti con
contratti a termine: con l’introduzione del vincolo del 20% si
mette a rischio piu’ di un terzo di questi posti di lavoro
perche’ in questi casi solo un lavoratore potra’ essere
dipendente a queste condizioni”. “L’intenzione e’ ottima, ma i
risultati rischiano di avere l’effetto opposto”, commenta il
segretario generale di Claai, Marco Accornero, che aggiunge: “Nel
complesso il provvedimento va nella giusta direzione di riformare
profondamente la legge Fornero in materia di contratti di lavoro,
con l’impegno di liberalizzare e rendere piu’ flessibile un
mercato fino ad ora troppo rigido”. “Purtroppo, pero’ –
sottolinea – per quanto riguarda i contratti a termine si rischia
di ottenere un risultato contrario a quanto auspicato con
l’introduzione del limite del 20%, prima assente, di queste
tipologie di contratti nel complesso dei rapporti aziendali”. “La
ricaduta- aggiunge- potrebbe essere pesantemente negativa sia sul
fronte dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della
stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo: infatti i piccoli
imprenditori artigiani che avessero gia’ in corso un rapporto a
tempo determinato non potranno avviarne un secondo pur avendone
la necessita’”. “La possibile deroga affidata alla contrattazione
collettiva- conclude Accornero- non e’ sufficiente e potrebbe
produrre effetti tardivi contraddicendo la forza di immediata
efficacia che si voleva dare attraverso il decreto”.
(Com/Lum/ Dire)
11:48 26-03-14
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LAVORO. CLAAI (ARTIGIANI): CON RIFORMA A RISCHIO 40MILA POSTI
(DIRE) Roma, 26 mar. – Piu’ di un terzo dei posti di lavoro nel
settore dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la nuova
normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge
varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla
Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). I
contratti a tempo determinato che rischiano di non essere
rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40mila. “Il
decreto- spiega Claai- prevede che il numero di impiegati assunti
con contratto a termine non potra’ superare il 20% dell’organico
complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con meno di 5
dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare comunque un
solo contratto a termine”. “La stragrande maggioranza delle
aziende artigiane- prosegue la confederazione- ha tra 1 e 5
dipendenti e spesso la maggior parte di essi sono assunti con
contratti a termine: con l’introduzione del vincolo del 20% si
mette a rischio piu’ di un terzo di questi posti di lavoro
perche’ in questi casi solo un lavoratore potra’ essere
dipendente a queste condizioni”. “L’intenzione e’ ottima, ma i
risultati rischiano di avere l’effetto opposto”, commenta il
segretario generale di Claai, Marco Accornero, che aggiunge: “Nel
complesso il provvedimento va nella giusta direzione di riformare
profondamente la legge Fornero in materia di contratti di lavoro,
con l’impegno di liberalizzare e rendere piu’ flessibile un
mercato fino ad ora troppo rigido”. “Purtroppo, pero’ –
sottolinea – per quanto riguarda i contratti a termine si rischia
di ottenere un risultato contrario a quanto auspicato con
l’introduzione del limite del 20%, prima assente, di queste
tipologie di contratti nel complesso dei rapporti aziendali”. “La
ricaduta- aggiunge- potrebbe essere pesantemente negativa sia sul
fronte dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della
stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo: infatti i piccoli
imprenditori artigiani che avessero gia’ in corso un rapporto a
tempo determinato non potranno avviarne un secondo pur avendone
la necessita’”. “La possibile deroga affidata alla contrattazione
collettiva- conclude Accornero- non e’ sufficiente e potrebbe
produrre effetti tardivi contraddicendo la forza di immediata
efficacia che si voleva dare attraverso il decreto”.
(Com/Lum/ Dire)
11:48 26-03-14
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LPN-Lavoro, Claai (artigiani): Con riforma a rischio 40mila posti
Roma, 26 mar. (LaPresse) – Più di un terzo dei posti di lavoro nel settore dell’artigianato in Italia è a rischio con la nuova normativa sui contratti a termine prevista nel decreto legge varato dal governo Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). I contratti a tempo determinato che rischiano di non essere rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono quasi 40 mila. “Il decreto – spiega Claai – prevede che il numero di impiegati assunti con contratto a termine non potrà superare il 20% dell’organico complessivo. Fanno però eccezione le aziende con meno di 5 dipendenti, che avranno la possibilità di stipulare comunque un solo contratto a termine”. “La stragrande maggioranza delle aziende artigiane – prosegue la confederazione – ha tra 1 e 5 dipendenti e spesso la maggior parte di essi sono assunti con contratti a termine: con l’introduzione del vincolo del 20% si mette a rischio più di un terzo di questi posti di lavoro perché in questi casi solo un lavoratore potrà essere dipendente a queste condizioni”.
(Segue)
lal
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Lavoro, Claai (artigiani): Con riforma a rischio 40mila posti-2-
LPN-
Roma, 26 mar. (LaPresse) – “L’intenzione è ottima, ma i risultati rischiano di avere l’effetto opposto”, commenta il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che aggiunge: “Nel complesso il provvedimento va nella giusta direzione di riformare profondamente la legge Fornero in materia di contratti di lavoro, con l’impegno di liberalizzare e rendere più flessibile un mercato fino ad ora troppo rigido”. “Purtroppo, però – sottolinea – per quanto riguarda i contratti a termine si rischia di ottenere un risultato contrario a quanto auspicato con l’introduzione del limite del 20%, prima assente, di queste tipologie di contratti nel complesso dei rapporti aziendali”. “La ricaduta – aggiunge – potrebbe essere pesantemente negativa sia sul fronte dei rinnovi contrattuali a tempo determinato, sia della stipulazione di nuovi rapporti di questo tipo:i infatti i piccoli imprenditori artigiani che avessero già in corso un rapporto a tempo determinato non potranno avviarne un secondo pur avendone la necessità”. “La possibile deroga affidata alla contrattazione collettiva – conclude Accornero – non è sufficiente e potrebbe produrre effetti tardivi contraddicendo la forza di immediata efficacia che si voleva dare attraverso il decreto”.
lal
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NOTIZIE FLASH: 1/A EDIZIONE – L’ECONOMIA (6) =
Roma. Piu’ di un terzo dei posti di lavoro nel settore
dell’artigianato in Italia e’ a rischio con la nuova normativa sui
contratti a termine prevista nel decreto legge varato dal governo
Renzi. E’ l’allarme lanciato dalla Confederazione libere associazioni
artigiane italiane (Claai). I contratti a tempo determinato che
rischiano di non essere rinnovati o di trasformarsi in assunzioni sono
quasi 40mila.”Il decreto – spiega Claai – prevede che il numero di
impiegati assunti con contratto a termine non potra’ superare il 20%
dell’organico complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende con meno
di 5 dipendenti, che avranno la possibilita’ di stipulare comunque un
solo contratto a termine”.(segue)
(Red/Ct/Adnkronos)
26-MAR-14 12:45
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(ECO) Lavoro: Claai (artigiani), con riforma a rischio 40mila posti
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Roma, 26 mar – “Piu’ di un
terzo dei posti di lavoro nel settore dell’artigianato in
Italia e’ a rischio con la nuova normativa sui contratti a
termine prevista nel decreto legge varato dal governo Renzi”.
E’ l’allarme lanciato dalla Confederazione libere
associazioni artigiane italiane (Claai). “I contratti a tempo
determinato che rischiano di non essere rinnovati o di
trasformarsi in assunzioni – spiega una nota – sono quasi
40mila. Il decreto prevede che il numero di impiegati assunti
con contratto a termine non potra’ superare il 20%
dell’organico complessivo. Fanno pero’ eccezione le aziende
con meno di 5 dipendenti, che avranno la possibilita’ di
stipulare comunque un solo contratto a termine. La stragrande
maggioranza delle aziende artigiane – prosegue la
confederazione – ha tra 1 e 5 dipendenti e spesso la maggior
parte di essi sono assunti con contratti a termine: con
l’introduzione del vincolo del 20% si mette a rischio piu’ di
un terzo di questi posti di lavoro perche’ in questi casi
solo un lavoratore potra’ essere dipendente a queste
condizioni”.
“L’intenzione e’ ottima, ma i risultati rischiano di avere
l’effetto opposto – commenta il segretario generale di Claai,
Marco Accornero – che aggiunge: “Nel complesso il
provvedimento va nella giusta direzione di riformare
profondamente la legge Fornero in materia di contratti di
lavoro, con l’impegno di liberalizzare e rendere piu’
flessibile un mercato fino ad ora troppo rigido”. “Purtroppo,
pero’ – sottolinea – per quanto riguarda i contratti a
termine si rischia di ottenere un risultato contrario a
quanto auspicato con l’introduzione del limite del 20%, prima
assente, di queste tipologie di contratti nel complesso dei
rapporti aziendali. La ricaduta – aggiunge – potrebbe essere
pesantemente negativa sia sul fronte dei rinnovi contrattuali
a tempo determinato, sia della stipulazione di nuovi rapporti
di questo tipo:i infatti i piccoli imprenditori artigiani che
avessero gia’ in corso un rapporto a tempo determinato non
potranno avviarne un secondo pur avendone la necessita’. La
possibile deroga affidata alla contrattazione collettiva –
conclude Accornero – non e’ sufficiente e potrebbe produrre
effetti tardivi contraddicendo la forza di immediata
efficacia che si voleva dare attraverso il decreto”.
com-red