FISCO. CLAAI: MORATORIA 3 ANNI PER DISOCCUPATI CHE APRONO PMI
(DIRE) Roma, 24 lug. – Una moratoria di tre anni sui costi fissi (contributi, imposte e tasse) a favore dei disoccupati che tentano la via del lavoro in proprio, per consentire la nascita di almeno 20mila nuove imprese artigiane in piu’ ogni anno in Italia. E’ la proposta lanciata al Governo dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). “Proponiamo al Governo di intervenire con una proposta concreta a favore dei disoccupati e di chi non trova un lavoro, in prevalenza giovani e ultracinquantenni”, dichiara il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che spiega: “Al termine del periodo della moratoria, l’imprenditore, ormai avviato, potra’ iniziare a sostenere tutti i costi, facendo ripartire da quella data anche le tempistiche previste per l’inizio della copertura previdenziale”. “In tanti- sottolinea Accornero- si rivolgono alle nostre sedi territoriali per capire come avviare un’impresa o semplicemente aprire una partita Iva, affrontando con coraggio la difficile fase della perdita del lavoro o reagendo alla stagnazione dell’occupazione: purtroppo pero’ sono spesso scoraggiati dagli oneri fissi determinati da tasse, imposte e contributi vari cui devono andare incontro”. La Claai ha calcolato che un artigiano medio che scegliesse di diventare imprenditore di se stesso, con un reddito pari a 20mila euro l’anno, dovrebbe sostenere circa 5mila euro l’anno di costi di tasse (5% del reddito se in regime di contribuenti minimi), 3.200 euro di Inps fino al minimale e altri 500 euro per l’Inail. Senza contare l’iscrizione alla Camera di Commercio (125 euro all’anno), l’apertura e gestione della Pec (15 euro circa all’anno), Pos, carburanti, telefono e banca. “Se si considerano poi coloro che hanno beni strumentali, come un laboratorio in affitto, o con un fatturato superiore ai 30mila euro l’anno, le tasse sul reddito esplodono ad almeno il 20%”, sottolinea Accornero. “Per queste situazioni- conclude il segretario degli artigiani- sarebbe auspicabile estendere il regime dei minimi, soprattutto in presenza di beni strumentali”.
(Com/Lum/ Dire)
12:23 24-07-14
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LPN-Fisco, Claai: Moratoria 3 anni per disoccupati che aprono Pmi
Roma, 24 lug. (LaPresse) – Una moratoria di tre anni sui costi fissi (contributi, imposte e tasse) a favore dei disoccupati che tentano la via del lavoro in proprio, per consentire la nascita di almeno 20mila nuoveimprese artigiane in più ogni anno in Italia. E’ la proposta lanciata al Governo dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). “Proponiamo al Governo di intervenire con una proposta concreta a favore dei disoccupati e di chi non trova un lavoro, in prevalenza giovani e ultracinquantenni”, dichiara il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che spiega: “Al termine del periodo della moratoria, l’imprenditore, ormai avviato, potrà iniziare a sostenere tutti i costi, facendo ripartire da quella data anche le tempistiche previste per l’inizio della copertura previdenziale”.
(Segue).
cls/gcb
241404 Lug 2014
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LPN-Fisco, Claai: Moratoria 3 anni per disoccupati che aprono Pmi-2-
Roma, 24 lug. (LaPresse) – “In tanti – sottolinea Accornero – si rivolgono alle nostre sedi territoriali per capire come avviare un’impresa o semplicemente aprire una partita Iva, affrontando con coraggio la difficile fase della perdita del lavoro o reagendo alla stagnazione dell’occupazione: purtroppo però sono spesso scoraggiati dagli oneri fissi determinati da tasse, imposte e contributi vari cui devono andare incontro”. La Claai ha calcolato che un artigiano medio che scegliesse di diventare imprenditore di se stesso, con un reddito pari a 20mila euro l’anno, dovrebbe sostenere circa 5mila euro l’anno di costi di tasse (5% del reddito se in regime di contribuenti minimi), 3.200 euro di Inps fino al minimale e altri 500 euro per l’Inail. Senza contare l’iscrizione alla Camera di Commercio (125 euro all’anno), l’apertura e gestione della Pec (15 euro circa all’anno), Pos, carburanti, telefono e banca.
(Segue).
cls/gcb
241404 Lug 2014
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LPN-Fisco, Claai: Moratoria 3 anni per disoccupati che aprono Pmi-3-
Roma, 24 lug. (LaPresse) – “Se si considerano poi coloro che hanno beni strumentali, come un laboratorio in affitto, o con un fatturato superiore ai 30mila euro l’anno, le tasse sul reddito esplodono ad almeno il 20%”, sottolinea Accornero. “Per queste situazioni – conclude il segretario degli artigiani – sarebbe auspicabile estendere il regime dei minimi, soprattutto in presenza di beni strumentali”.
cls/gcb
241404 Lug 2014
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Fisco, Claai: +20mila imprese l’anno con moratoria 3 anni per disoccupati
(ilVelino/AGV NEWS) Roma, 24 LUG – Una moratoria di tre anni sui costi fissi (contributi, imposte e tasse) a favore dei disoccupati che tentano la via del lavoro in proprio, per consentire la nascita di almeno 20mila nuove imprese artigiane in piu’ ogni anno in Italia. E’ la proposta lanciata al Governo dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). “Proponiamo al Governo di intervenire con una proposta concreta a favore dei disoccupati e di chi non trova un lavoro, in prevalenza giovani e ultracinquantenni”, dichiara il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che spiega: “Al termine del periodo della moratoria, l’imprenditore, ormai avviato, potra’ iniziare a sostenere tutti i costi, facendo ripartire da quella data anche le tempistiche previste per l’inizio della copertura previdenziale”. “In tanti – sottolinea Accornero – si rivolgono alle nostre sedi territoriali per capire come avviare un’impresa o semplicemente aprire una partita Iva, affrontando con coraggio la difficile fase della perdita del lavoro o reagendo alla stagnazione dell’occupazione: purtroppo pero’ sono spesso scoraggiati dagli oneri fissi determinati da tasse, imposte e contributi vari cui devono andare incontro”. La Claai ha calcolato che un artigiano medio che scegliesse di diventare imprenditore di se stesso, con un reddito pari a 20mila euro l’anno, dovrebbe sostenere circa 5mila euro l’anno di costi di tasse (5% del reddito se in regime di contribuenti minimi), 3.200 euro di Inps fino al minimale e altri 500 euro per l’Inail. Senza contare l’iscrizione alla Camera di Commercio (125 euro all’anno), l’apertura e gestione della Pec (15 euro circa all’anno), Pos, carburanti, telefono e banca. “Se si considerano poi coloro che hanno beni strumentali, come un laboratorio in affitto, o con un fatturato superiore ai 30mila euro l’anno, le tasse sul reddito esplodono ad almeno il 20%”, sottolinea Accornero. “Per queste situazioni – conclude il segretario degli artigiani – sarebbe auspicabile estendere il regime dei minimi, soprattutto in presenza di beni strumentali”. (com/ala)
ZCZC IPN 544
ECO –/T
FISCO: CLAAI “+20MILA IMPRESE L’ANNO CON MORATORIA 3 ANNI DISOCCUPATI”
ROMA (ITALPRESS) – Una moratoria di tre anni sui costi fissi (contributi, imposte e tasse) a favore dei disoccupati che tentano la via del lavoro in proprio, per consentire la nascita di almeno 20mila nuove imprese artigiane in piu’ ogni anno in Italia. E’ la proposta lanciata al Governo dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane (Claai). “Proponiamo al Governo di intervenire con una proposta concreta a favore dei disoccupati e di chi non trova un lavoro, in prevalenza giovani e ultracinquantenni”. Lo afferma il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che spiega: “Al termine del periodo della moratoria, l’imprenditore, ormai avviato, potra’ iniziare a sostenere tutti i costi, facendo ripartire da quella data anche le tempistiche previste per l’inizio della copertura previdenziale”. In tanti – sottolinea Accornero – si rivolgono alle nostre sedi territoriali per capire come avviare un’impresa o semplicemente aprire una partita Iva, affrontando con coraggio la difficile fase della perdita del lavoro o reagendo alla stagnazione dell’occupazione: purtroppo pero’ sono spesso scoraggiati dagli oneri fissi determinati da tasse, imposte e contributi vari cui devono andare incontro”.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
sat/com
24-Lug-14 17:08
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ZCZC IPN 545
ECO –/T
FISCO: CLAAI “+20MILA IMPRESE L’ANNO CON MORATORIA 3 ANNI…-2-
La Claai ha calcolato che un artigiano medio che scegliesse di diventare imprenditore di se stesso, con un reddito pari a 20 mila euro l’anno, dovrebbe sostenere circa 5mila euro l’anno di costi di tasse (5% del reddito se in regime di contribuenti minimi), 3.200 euro di Inps fino al minimale e altri 500 euro per l’Inail. Senza contare l’iscrizione alla Camera di Commercio (125 euro all’anno), l’apertura e gestione della Pec (15 euro circa all’anno), Pos, carburanti, telefono e banca. “Se si considerano poi coloro che hanno beni strumentali, come un laboratorio in affitto, o con un fatturato superiore ai 30 mila euro l’anno, le tasse sul reddito esplodono ad almeno il 20%”, sottolinea Accornero. “Per queste situazioni – conclude il segretario degli artigiani – sarebbe auspicabile estendere il regime dei minimi, soprattutto in presenza di beni strumentali”.
(ITALPRESS).
sat/com
24-Lug-14 17:08
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ADN1107 3 ECO 0 ADN ECO NAZ
LAVORO: CLAAI, +20MILA IMPRESE L’ANNO CON MORATORIA 3 ANNI PER
DISOCCUPATI =
Roma, 24 lug.(Adnkronos) – Una moratoria di tre anni sui costi fissi (contributi, imposte e tasse) a favore dei disoccupati che tentano la via del lavoro in proprio, per consentire la nascita di almeno 20mila nuove imprese artigiane in più ogni anno in Italia. E’ la proposta lanciata al Governo dalla Confederazione libere associazioni artigiane italiane(Claai). “Proponiamo al Governo di intervenire con una proposta concreta a favore dei disoccupati e di chi non trova un lavoro, in prevalenza giovani e ultracinquantenni”, dichiara il segretario generale di Claai, Marco Accornero, che spiega: “al termine del periodo della moratoria, l’imprenditore, ormai avviato, potrà iniziare a sostenere tutti i costi, facendo ripartire da quella data anche le tempistiche previste per l’inizio della copertura previdenziale”. La Claai ha calcolato che un artigiano medio che scegliesse di diventare imprenditore di se stesso, con un reddito pari a 20mila euro l’anno, dovrebbe sostenere circa 5mila euro l’anno di costi di tasse (5% del reddito se in regime di contribuenti minimi), 3.200 euro di Inps fino al minimale e altri 500 euro per l’Inail. Senza contare l’iscrizione alla Camera di Commercio (125 euro all’anno), l’apertura e gestione della Pec (15 euro circa all’anno), Pos, carburanti, telefono e banca. “Se si considerano poi coloro che hanno beni strumentali, come un laboratorio in affitto, o con un fatturato superiore ai 30mila euro l’anno, le tasse sul reddito arrivano ad almeno il 20%”, sottolinea Accornero. Per questo, conclude, “sarebbe auspicabile estendere il regime dei minimi, soprattutto in presenza di beni strumentali”.
(Sec-Tes/Opr/Adnkronos)
24-LUG-14 17:09