Coprifuoco chiesto per Milano e l’intera Lombardia: il governo dà l’ok, dopo la proposta di sindaci e governo regionale.

Sono d’accordo sull’ipotesi di misure più restrittive in Lombardia. Ho sentito il presidente Fontana e il sindaco Sala e lavoreremo assieme in tal senso nelle prossime ore“. Ad affermarlo è il Ministro della Salute, Roberto Speranza.

L’ultimo Dpcm (DPCM_18_ottobre_2020) e il suo allegato (Allegato_A_Dpcm_18102020) dava questa possibilità. In Lombardia ne hanno fatto subito ricorso (la misura entrerà in atto a partire da giovedì 22 ottobre).

Stop a tutte le attività e a tutti gli spostamenti – salvo quelli motivati da lavoro, salute e comprovata necessità – in tutta la Lombardia dalle 23 alle 5 del mattino. Una decisione sofferta maturata all’unanimità da tutti i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani), Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana.

Una proposta – si legge in una nota del Pirellone – che nasce dalla rapida evoluzione della curva epidemiologica e dalla previsione della ‘Commissione indicatori’ istituita dalla DG Welfare, secondo cui, al 31 ottobre, potrebbero esserci circa 600 ricoverati in terapia intensiva e fino a 4mila in terapia non intensiva“.

“Inoltre, nella riunione tenutasi oggi – continua la Regione – tutte le parti intervenute hanno condiviso l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale, tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità“.

 

La situazione sul fronte covid-19 a Milano, dove già alcuni ospedali hanno chiuso l’ingresso ai visitatori, preoccupa parecchio anche l’Ats che ha chiesto prudenza alle persone e alle amministrazioni. “Quello che vediamo è che il contagio circola più velocemente nelle zone che sono state meno colpite la volta scorsa, quando è intervenuto il lockdown. Milano era stata colpita marginalmente, invece questa volta la ripresa delle attività ha visto Milano e altre zone della Lombardia riprendere“. A parlare è il direttore sanitario dell’Ats Milano Vittorio Demicheli.

“Quello che ci preoccupa – ha proseguito – è che non sappiamo esattamente in una grossa metropoli la velocità con cui il fenomeno si può verificare. Ieri (domenica, ndr) la nostra Ats ha lanciato un allarme e un invito ai cittadini a fare ciascuno la propria parte. Ciascuno dovrà rinunciare a qualcosa, perché in questo momento la fase del contenimento purtroppo è inefficace. Non riusciamo a tracciare tutti i contagi, a mettere noi attivamente in isolamento le persone. Chi sospetta di aver avuto un contatto a rischio o sintomi stia a casa“.

Il contenimento, ricordiamolo, si è inasprito ulteriormente dal Dpcm firmato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Le principali novità del Dpcm 18 ottobre sono sostanzialmente tre: la prima è che alle 21 si potranno chiudere strade e piazze così da evitare assembramenti; la seconda sono gli orari flessibili per la scuola (che resta aperta); la terza sono i locali chiusi a mezzanotte e dalle 18 senza servizio ai tavoli.