Documento inviato al Capo dello Stato e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in una fase delicatissima per le sorti del Paese.
Dopo lunghi anni di incessante crisi, che ha messo in ginocchio l’intera economia italiana, ma soprattutto le micro, piccole e medie imprese artigiane, i dati congiunturali annunciano che la caduta potrebbe essersi finalmente arrestata.
Le imprese si trovano però in condizioni di sensibile debolezza di fronte ai timidi e sporadici spiragli di ripresa.
Occorre aiutarle e sostenerle in questa delicata e cruciale fase, che segnerà il riscatto o il declino dell’intero nostro Paese.
Per questo la Claai – Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane -, nel suo ruolo di associazione maggiormente rappresentativa e di rilevanza nazionale, sottopone, con la forza che gli deriva dalla voce insistente dei propri artigiani associati, alcune esigenze indifferibili. Una visione specifica, attuale e concreta del mondo artigiano italiano.
Su questo fronte, la nostra Confederazione incalzerà chiè è chiamato a decisioni strategiche, collaborando nel formulare proposte fattive, alle quali Istituzioni e forze politiche sono chiamate a dare risposte tangibili ed immediate.
E’ necessario “fare squadra” per dare vita a un rinnovato sistema-Italia, basato sulla sussidiarietà attiva, unendo impegno e risorse verso il comune obiettivo dell’aggancio solido della ripresa in atto a livello globale e per riforme concrete, in linea con le reali e stringenti necessità.
1 – RIFORMA DEL LAVORO
Urge districare la “giungla” normativa in materia, creando un codice unico, liberalizzando in maniera più flessibile l’ingresso e l’uscita dalle aziende. L’abbassamento progressivo dei costi gravanti sul lavoro determinerà la reale forza competitiva del Paese nello scacchiere economico globale.
2 – FISCO
Il cuneo fiscale ha raggiunto limiti insopportabili e penalizzanti. Per consentire la ripartenza economica è urgente alleggerire il carico di imposte e tasse che grava sulle imprese e sul lavoro. Chiediamo di sostituire l’attuale sistema di sussidi alle aziende con un’equivalente riduzione del peso fiscale su lavoro e produzione e di introdurre un credito di imposta a favore delle imprese che investono in innovazione e per le start-up.
3 – BUROCRAZIA
Chiediamo un autentico sforzo indirizzato a una concreta e tangibile semplificazione, valorizzando il più possibile l’istituto dell’autocertificazione.
4 – SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA
E’ necessario abolire le autorizzazioni preventive per le aziende e gli impianti che occupano meno di 5 dipendenti, oltre a uno snellimento delle procedure di accesso ai bandi per le pmi.
5 – CREDITO E PAGAMENTI P.A.
E’ necessario garantire il sostegno all’accesso al credito per le imprese, anche attraverso strumenti finanziari adeguati che aiutino le aziende, attraverso i Confidi, ad elevare le proprie garanzie verso le Banche. Occorre inoltre vigilare e intervenire per il rispetto dei pagamenti dei fornitori entro 60 giorni da parte delle Pubbliche Amministrazioni.
6 – EXPORT
I mercati esteri rappresentano opportunità importanti di fonte alla domanda interna stagnante. Bisogna garantire i crediti alle esportazioni delle micro e piccole imprese, favorendone l’approccio commerciale oltre confine.
7 – APPRENDISTATO
Le agevolazioni fiscali destinate alle imprese che assumono apprendisti sono decisamente insufficienti e non incentivanti. Vanno snelliti gli aspetti di natura formativa in aula e aumentati i finanziamenti, che costringono oggi le aziende a dover sostenere direttamente la formazione teorica.
8 – START-UP
Esentare le nuove imprese dal versamento Irap per i primi tre anni di vita in modo da consentirne il radicamento nel tessuto economico.
9 – FORMAZIONE
Pensare a un adeguato orientamento e a una opportuna formazione dei giovani, attraverso una politica formativa che impegni istituzioni, scuola e organizzazioni di categoria a una progettualità comune. Rivedere la proposta formativa con modelli mirati alle esigenze delle aziende, con maggiore spazio all’apprendimento manuale e pratico dei singoli mestieri.
10 – EXPO 2015
L’Esposizione Universale è alle porte. Una vetrina internazionale che per sei mesi, ma anche prima e nelle fasi successive all’evento, accoglierà delegazioni istituzionali ed economiche da ogni parte del mondo. Le realtà artigiane micro, piccole e medie, vera ossatura portante del sistema economico italiano, dovranno fare squadra con associazioni di categoria e istituzioni per ritagliarsi un ruolo da protagoniste, ma anche essere aiutate ad avere visibilità attraverso spazi ed eventi in seno a Padiglione Italia.
STEFANO FUGAZZA – presidente
MARCO ACCORNERO – segretario generale