“L’intenzione del Parlamento di voler favorire i pagamenti attraverso il Pos anche per le piccole spese di tutti i giorni rappresenta un aspetto positivo sia perché incentiverà il rapporto di fiducia tra i commercianti e i cittadini sia perchè servirà a contrastare l’evasione, ma senza un vero azzeramento del costo delle transazioni questo intento si tradurrà inevitabilmente in nuove spese da sostenere per gli artigiani“.

Lo dichiara, in una nota, il segretario generale della Confederazione libere associazioni
artigiane italiane (Claai), Marco Accornero.

“Se si vuole eliminare il tetto dei 30 euro ed estendere la possibilità di usare la carta di debito e di credito anche per i micropagamenti dobbiamo al contempo sterilizzare il costo delle transazioni da parte delle banche o, quanto meno, distribuirlo in modo equo tra chi incassa e chi paga”, aggiunge. “L’ipotesi di sanzioni a partire dal prossimo aprile per gli esercenti è frettolosa e rischia di creare disagi e costi che in questo momento tanti artigiani non possono  permettersi”, prosegue.
“Secondo un calcolo effettuato dalla Claai, un artigiano che incassa 50mila euro l’anno con il Pos sarebbe costretto a pagarne 591,50 per l’utilizzo di un apparecchio base, 604 con un cordless, 620 se collegato con gsm: in un momento in cui la pressione fiscale è a livelli record non possiamo di certo permetterci il lusso di sostenere questi costi”, conclude il segretario generale della Claai.