Nel contesto della trasformazione post-industriale delle economie occidentali nel corso degli ultimi decenni, l’Italia rimane, relativamente, uno dei paesi che si basa di più sulla manifattura. Infatti pur avendo subito una riduzione delle attività produttive dell’economia reale, anche in modo accentuato durante gli anni dell’austerità 2011-2014, alcuni indicatori dimostrano la sostanziale continuità del modello economico italiano nei decenni.

E’ il caso dell’investimento nei macchinari, attrezzature e mezzi di trasporto (machinery, equipment and means of transport – Memt), calcolato dall’Associazione Prometeia. Nel sottolineare la necessità di una ripresa degli investimenti gli analisti di Bologna notano che il contributo all’investimento Memt in Italia viene ugualmente dal settore manifatturiero e dal settore dei servizi privati, rispettivamente il 35 e il 38 per cento tra il 2008 e il 2014. Altre grandi economie europee vedono invece uno sbilanciamento verso i servizi, come la Germania (25-53%) e la Francia (16-48%).

Sono infatti 20 anni che la distribuzione di questo indice non cambia in modo significativo in Italia, mentre nel resto dell’Europa si registra una marcata tendenza verso l’aumento dell’investimento sul lato dei servizi. Inoltre in Italia il tasso di investimento nel settore manifatturiero rimane più alto rispetto a quello nel settore dei servizi, salvo in alcune aree come i trasporti e le comunicazioni.