Dopo le nuove proteste dei tassisti, sfociate in un corteo spontaneo giovedì 12 febbraio a Milano, la Claai ha sottoscritto, insieme con le altre associazioni di categoria, un appello pubblico a Governo e Regioni, ribadendo alcune priorità e sollecitando l’apertura urgente di un tavolo di confronto.
“Le associazioni nazionali dei tassisti – si legge nel documento -, in un contesto socio economico sempre più deteriorato e con una pressione fiscale insostenibile per le imprese del trasporto pubblico non di linea, in vista delle scadenze che devono assicurare l’ omogeneità di applicazione della disciplina di settore in ambito nazionale, evidenziano l’ urgenza e la necessità di prevedere l’ adozione dei disciplinari di servizio per le piattaforme tecnologiche, per impedirne l’ uso difforme e illegale. Ribadiscono alcune priorità indispensabili per garantire i principi stabiliti dalla legge 21/92 e più precisamente:
la programmazione dei servizi in ambito regionale;
il rispetto del principio di territorialità;
la dichiarazione che sono illegali le piattaforme tecnologiche che consentono ai proprietari dei veicoli immatricolati ad uso proprio di utilizzarli nell’ interesse di terzi non intestatari della carta di circolazione;
il contrasto delle varie forme di abusivismo di chi opera al di fuori della legge 21 vigente e del codice della strada.
In ragione di quanto sopra esposto, al fine di evitare contenziosi insostenibili fra la pubblica amministrazione e gli operatori, invitano i Ministeri interessati e le Regioni a rispondere alle aspettative della categoria rendendosi disponibili da subito ad un aperto confronto che parta da una immediata convocazione al Mise e al Mit prima di ogni atto normativo, al fine di evitare l’ adozione delle forme di protesta necessarie al ripristino della legalità”.
(Atapl-Claai; A.Ta.M./Cna; Uri Taxi; Uti; Cci/Federlavoro; Unimpresa Mobilità; Fit/Cisl; Tam-Acai; Unica/Cgil; Confartigianato Taxi; Cna-Fita settore Taxi)