Le maggiori organizzazioni dei taxisti Claai-Unione Artigiani, Usb Taxi, Tam, OrSA Taxi, Unimpresa, Federtaxi Cisal, Uritaxi, Ati Taxi, Ugl Taxi, Unione Tassisti Italiana, Satam, Ass. Tutela Legale Taxi, proclamano uno sciopero nazionale il 6 novembre prossimo.
Nella comunicazione inviata al Governo e agli enti interessati (200925 Proclamazione_sciopero Taxi 06.11.2020), scrivono, tra l’altro: “dopo aver atteso con senso di responsabilità un’interlocuzione adeguata con il Governo, con il ministero dei Trasporti e con quello delle Finanze, hanno deciso di proclamare un fermo nazionale del Servizio Taxi nella giornata del 6 novembre 2020 nel rispetto delle fasce previste e garantendo il servizio di trasporto ”sociale” per anziani, portatori di handicap e malati. Il nostro Settore è ormai arrivato in una condizione insostenibile. Aiuti economici insufficienti o inadeguati, l’assoluta inconsistenza di ogni attività di contrasto all’abusivismo, che trova nella mancata stesura di adeguati decreti attuativi e del DPCM sulle piattaforme tecnologiche, un ulteriore elemento critico. Intanto l’azione portata avanti da soggetti multinazionali ma non solo, produce ogni giorno effetti devastanti sulla pelle di chi vive solo ed esclusivamente del suo lavoro operando nel rispetto delle regole. La responsabilità di questa vera e propria aggressione nei confronti del nostro settore avviene non solo nel disprezzo di ogni ordinamento vigente, ma perfino con la complicità di ambienti politici troppo contigui e disponibili verso questi soggetti. La nostra preoccupazione cresce ancor di più, quando evidentemente una devastante contingenza economica come quella che viviamo, potrebbe diventare per chi dispone di grandi capitali, un terreno fertile per distruggere un contesto sociale ed economico che vuole mantenere viceversa il lavoro come sua caratterizzazione fondamentale. Abbandonati quindi a noi stessi e senza alcun intervento concreto, ci troviamo nella condizione ineludibile di proclamare il fermo del servizio nazionale per il giorno 6 novembre 2020 nelle modalità previste, al quale non è escluso seguiranno altre agitazioni se continuerà a perdurare l’attuale comportamento nei confronti di un servizio d’interesse generale come quello del servizio pubblico Taxi”, conclude la nota.