Nel primo trimestre 2017, secondo una analisi dell’Istat, il prodotto intero lordo espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, ha segnato in Italia un aumento dello 0,4% sul trimestre precedente, in accelerazione rispetto al quarto trimestre 2016 (+0,3%).

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito positivamente per 0,3 punti percentuali alla crescita del Pil; l’apporto della domanda estera netta rimane in stato negativo (-0,2 punti percentuali), con aumenti sia delle importazioni di beni e servizi (+1,6%) che delle esportazioni (+0,7%).

Dal lato della domanda, alla crescita congiunturale dei consumi finali nazionali (+0,5%) è corrisposta una riduzione degli investimenti fissi lordi (-0,8%), che hanno interrotto la fase positiva iniziata nel terzo trimestre 2014.

Il rallentamento degli investimenti è stato determinato da diminuzioni della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti (-2,2%) e per mezzi di tra-sporto (-0,8%), mentre gli investimenti in costruzioni sono cresciuti (+0,6%).

Il valore aggiunto dell’industria in senso stretto è diminuito nei primi tre mesi dell’anno (-0,5%), segnando una pausa dopo l’andamento vivace dei due trimestri precedenti (+0,9% per entrambi i trimestri). Per quanto riguarda le prospettive, nello stesso periodo, gli ordinativi misurati in valore sono aumentati (+1,5% rispetto al trimestre precedente), caratterizzati dall’andamento favorevole dei mercati esteri (+6,1%).

Il valore aggiunto delle costruzioni e quello dei servizi hanno mostrato un miglioramento (rispettivamente +0,5% e +0,6% la variazione congiunturale nel primo trimestre del 2017). La crescita nei servizi è stata guidata dall’aumento nelle attività professionali e di supporto alle imprese (+1,3%), nelle attività finanziarie e assicurative (+1,1%, dopo 4 trimestri di rallentamento) e nelle attività del commercio, trasporto e alloggio (+0,8%).

I comparti dei servizi di informazione e comunicazione e degli altri servizi hanno invece evidenziato una diminuzione del valore aggiunto (rispettiva-mente -0,5% e -0,2%).

Nel primo trimestre del 2017, i consumi finali nazionali hanno mostrato una accelerazione (+0,5%) sostenuta dall’aumento sia della spesa delle famiglie residenti sia della spesa delle amministrazioni pubbliche (rispettivamente +0,6% e +0,5%). Tra le componenti della spesa delle famiglie prosegue la crescita sostenuta dei beni durevoli (+1,8%), mentre si consolidano i consumi di servizi (+0,4%).

Il mercato del lavoro è in miglioramento: gli ultimi dati mostrano che ad aprile l’occupazione è in crescita (+0,4% rispetto a marzo, 94 mila individui in più), dopo la pausa segnata a marzo.

L’aumento ha riguardato gli uomini (+0,6%) e, in misura minore, le donne (+0,1%), coinvolgendo sia i dipendenti a carattere permanente (+0,3%, 39 mila occupati in più), sia quelli a termine (+1,3%, +34 mila unità).

Anche gli indipendenti, il cui stock era diminuito a febbraio e a marzo, sono aumentati (+0,4%, +21 mila occupati).

Ad aprile, inoltre, il tasso di disoccupazione è diminuito in misura significativa portandosi all’11,1%, quattro decimi in meno rispetto a marzo, un livello inferiore alla media degli ultimi 4 anni. La discesa del tasso di disoccupazione è da ricollegarsi sia alla crescita dell’occupazione sia all’aumento degli inattivi (+0,2% rispetto a marzo).