Intervento della Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane contro l’ennesimo intervento dello Stato a sostegno della compagnia aerea. No all’acquisizione da parte di Ferrovie. Necessario pensare a un progetto che veda coinvolti esclusivamente partner industriali privati del settore.

Basta sovvenzioni inutili usando i soldi dei cittadini. L’ennesimo tentativo di  salvataggio di Alitalia deve basarsi su un progetto credibile con protagonisti solo partner privati del settore.

La Claai-Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane torna a far sentire la propria voce nel capitolo relativo alle trattative orchestrate dal Governo volte a dare un nuovo futuro alla compagnia aerea.

L’offerta presentata da Ferrovie dello Stato per l’acquisto di Alitalia – commenta il segretario generale Claai, Marco Accornero – preoccupa profondamente per il rischio di ennesimo sperpero di denaro pubblico, che influirà negativamente sui bilanci della società ferroviaria. Accogliamo con sollievo la notizia che aziende pubbliche del calibro di Eni e Leonardo si siano defilate, così come Cassa Depositi e Prestiti. Censuriamo con decisione le ipotesi di pensionamenti anticipati e agevolati di una fetta di personale della compagnia, ritenendola una scelta ingiusta nei confronti del complesso dei lavoratori italiani che vivono con apprensione la tenuta del sistema previdenziale.” 

“Difficilmente la Commissione europea darà il via libera a una proroga del prestito ponte concesso dal Tesoro ad Alitalia – conclude Accornero -, e un primo possibile socio industriale come Lufthansa ha giustamente ribadito di non voler partecipare a new company insieme con lo Stato. In definitiva, ci pare oggettivamente lampante come sia necessario pensare a una alleanza esclusivamente industriale con soci privati che eviti una statalizzazione fuori dai tempi, sinonimo di spreco di denaro pubblico. Magari le aziende artigiane in difficoltà avessero avuto in questi anni la metà degli aiuti e dei sussidi destinati, a fondo perduto, ad Alitalia…”