“Le modifiche apportate dalla commissione Lavoro della Camera sul decreto legge lavoro in materia di apprendistato, formazione e proroga dei contratti a termine segnano una progressiva marcia indietro, che rischia di riportare le attese riforme all’anno zero. A repentaglio sono ora ben 15mila avviamenti di apprendisti nell’artigianato in Italia per il 2014“. 

Lo dichiara, in una nota, il segretario generale della Confederazione libere associazioni artigiane italiane, Marco Accornero. 

“Rispetto agli annunci dati dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi – rimarca Accornero – il provvedimento sta perdendo i suoi caratteri innovatori, che devono essere mantenuti perchè possono e devono segnare un cambio di passo necessario nel mondo del lavoro”.  

Sotto accusa in particolare la reintroduzione della formazione teorica esterna all’azienda nell’apprendistato. Un “burocratismo” destinato ad ingrassare solo le strutture formative, secondo la Claai, inutile nella crescita professionale dell’apprendista, ma che costituisce un onere disincentivante per l’artigiano. 

Occorre liberare il lavoro – conclude Accornero – da vincoli inutili e dannosi che frenano la competitività, penalizzando le imprese che cercano disperatamente di uscire dalla crisi. Con l’intervento parlamentare sull’impianto di riforma predisposto dall’Esecutivo si è inciso negativamente sul tasso di liberalizzazione, irrigidendo nuovamente la disciplina e reintroducendo l’obbligo di stabilizzazione degli apprendisti. Di questo passo ogni velleità di riforma rischia di essere vanificata.”