Il responsabile delle relazioni sindacali di CLAAI Giuseppe Lazzeroni ha partecipato quest’oggi a Roma alla presentazione del primo bilancio sociale di EBNA e FSBA (che è possibile scaricare QUI).

Nel corso del suo intervento Lazzeroni ha evidenziato come questo bilancio sociale, oltre a rappresentare uno strumento di trasparenza per gli stakeholder, “serve a dare visibilità al ruolo positivo e strategico che il sistema bilaterale svolge nel garantire tutele e servizi ai lavoratori e alle imprese del settore e nella costruzione di un nuovo welfare”. È inoltre anche “un potente mezzo di marketing”, “utile sia per monitorare l’efficienza e l’efficacia del sistema bilaterale, sia per pianificare azioni e servizi volti a sostenere l’occupazione e la crescita del settore artigianale”.

Nel 2023 – evidenzia il bilancio sociale – sono state erogate da FSBA 169mila prestazioni per un valore totale di 134,4 mln €, raggiungendo 21.600 imprese o titolari di impresa e oltre 92mila dipendenti.

 

 

“Sono numeri di grande rilievo – ha aggiunto Lazzeroni – ma che ci evidenziano ancora la tanta strada da percorrere. In Italia registriamo oltre un milione di imprese artigiane, e di queste circa 400.000 con almeno un dipendente. Dobbiamo anche far conoscere meglio le opportunità della nostra bilateralità ai lavoratori e alle imprese. Le nostre ditte che cercano personale dovrebbero iniziare ad utilizzare questo strumento come leva attrattiva verso i potenziali lavoratori. Le guide ai servizi regionali FSBA EBNA, ad esempio, dovrebbero raggiungere il lavoratore già nella fase di autocandidatura o di colloquio. Come CLAAI ci impegneremo in questo senso con le nostre imprese.”

“Stiamo assistendo anche ad una veloce trasformazione dell’artigianato – ha concluso Lazzeroni – a Milano e nelle grandi aree urbane, una impresa dell’artigianato su due è straniera. Dobbiamo essere in grado al più presto di aprire un dialogo con questi mondi parlando anche le lingue dei nuovi artigiani che operano nel nostro paese, dall’arabo all’ucraino, dal cinese al romeno, allo spagnolo e portarli dentro la bilateralità”.