Intervento della Claai a difesa del mantenimento della Formula 1 a Monza come Italia. Il “brand Monza” autentico valore aggiunto del complesso “made in Italy”. Per gli artigiani locali un importante giro d’affari da 3,5 milioni di euro nel 2013, che potrebbe superare i 4 a settembre e lievitare fino a 10 da Expo in poi.
“Il Gran Premio di Formula 1 a Monza rappresenta, oltre che un elemento storico e culturale da tutelare, un aspetto economico di strategica importanza per Milano e la Brianza, ma anche per l’Italia. Per queste ragioni occorre fare squadra e impegnarsi a difendere il mantenimento dell’evento nel nostro circuito conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo”.
La Claai esprime sostegno alle reazioni e alle azioni messe in atto per il Gp automobilistico sulla pista di Monza, e lo fa sollecitando con urgenza uno spirito di coesione dell’intero sistema-Paese.
“Stiamo parlando – commenta il segretario generale, Marco Accornero -, di un evento che genera un indotto economico, diretto e indiretto, di milioni di euro su Milano e sulla Brianza. In particolare, circa il 10-15% del giro d’affari prodotto ricade sulle micro, piccole e medie imprese artigiane: dalla ristorazione agli allestimenti, dalla logistica ai trasporti.”
In occasione del Gran Premio dello scorso anno, la Claai aveva calcolato Gran Premio di Monza un indotto di 3,5 milioni di euro. Di essi, 2,4 erano stati appannaggio del settore catering e ristorazione da asporto, 600mila per gli autotrasportatori di cose e persone e altri 500mila circa per chi produce e vende gadget (magliette, bandiere, cappelli).
Giro d’affari che, con il superamento della crisi, potrebbe lievitare già da questa edizione superando i 4, per toccare quota 8-10 in concomitanza con Expo e nelle stagioni successive.
“Ma non è tutto – rimarca Accornero -. Occorre considerare il valore del “brand Monza”, proprio legato indissolubilmente alla gara automobilistica di Formula 1, che a sua volta contribuisce a valorizzare il complesso del “made in Italy”, marchio Ferrari in primis. Per questo siamo convinti che la difesa del Gp non sia solo compito delle istituzioni locali e regionali, ma impegno che deve assumersi l’intero Paese facendo squadra, sistema, a tutela di un evento che porta nel mondo l’immagine dell’Italia come nessun altro circuito italiano sarebbe oggettivamente in grado di fare.”
“Basta campanilismi – conclude il segretario generale degli artigiani -. Impegniamoci come italiani, facendo sinergia e unendo risorse e peso politico nella trattativa che si aprirà con mister Ecclestone. A partire da un concetto ineludibile: la Formula 1 in Italia è Monza.”