Panettone artigiano ambasciatore della città di Milano, e dell’intero settore dolciario italiano, in occasione di Expo 2015.

E’ questa la proposta che verrà idealmente lanciata domani in occasione di una mostra sul tipico dolce natalizio meneghino, ospitata all’ombra del Duomo di Milano, a Palazzo Giureconsulti, trampolino di lancio del marchio “Tipico panettone della tradizione artigiana milanese”. Protagonista della mostra che si apre domani a Milano, il “panettone per Expo”, realizzato dal presidente della Claai, Stefano Fugazza, amalgamando ingredienti provenienti da tutti continenti del mondo.

Secondo una indagine Claai, tra le iniziative sul mondo dell’alimentazione per il tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” dell’Esposizione Universale del 2015, più della metà degli italiani (57,8%) vorrebbero un fuori-Expo col panettone, ma anche iniziative mirate all’interno del Padiglione Italia.

Ogni famiglia consuma cinque panettoni a inverno e sulla tavola di Natale la metà non rinuncia a quello artigianale, in un caso su due unito ad altri panettoni di marca. Uno su quattro lo sceglie senza canditi. Venti milioni la spesa milanese annuale, settanta quella nazionale. Più di 40 milioni di italiani (l’80%) termineranno i cenoni delle prossime Festività con il panettone. Tiene la spesa per il panettone di Natale rispetto al resto dei regali: questi ultimi sono previsti in lieve calo dall’anno scorso, mentre il dolce tipico resiste nelle intenzioni di acquisto, secondo dati della Camera di commercio di Milano, elaborati dalla Claai a novembre 2014.

Il settore dolciario in Italia vanta ancora tanti primati. Sono 40.511 le pasticcerie e panetterie italiane coinvolte nella produzione e nel commercio dolciario, di cui il 12,4% in Lombardia (5.035 imprese nel settore). Milano, patria del panettone, è però al terzo posto in Italia con 1.753 ditte, dopo Napoli e Roma.

Gli addetti nel Paese ammontano a 152.752, 23mila in Lombardia. Milano è prima in Italia con 8.557 addetti, seguita da Roma (6.448) e Torino (5.289).

Nella classifica dei primi Paesi verso cui l’Italia esporta prodotti dolciari domina la Germania (237 milioni di euro), seguita dalla Francia (con quasi 236 milioni di Euro). Al primo posto nella classifica dei Paesi da cui l’Italia invece importa prodotti di pasticceria e panetteria c’è la Germania (106 milioni), mentre per la città di Milano è il Belgio (15 milioni, soprattutto in cioccolato).

Il panettone – commenta Marco Accornero, segretario generale Claai -, resta protagonista sulle tavole del Natale degli italiani e si conquista un posto ancora più rilevante tra i regali. Anche in tempi di crisi al panettone non si rinuncia, meglio se artigianale. Anche per la sua veste internazionale, in molti lo identificano ormai come uno dei simboli di Milano e del “made in Italy” dolciario, aspetti che lo fanno di diritto uno degli ambasciatori del settore alimentare nazionale per Expo 2015”.

Ma com’è questo panettone artigiano e che cosa lo differenzia dagli altri? Intanto gli ingredienti devono provenire da produttori riconosciuti dal Comitato dei Maestri Pasticceri Milanesi., Assenza di lievito di birra, amido, grassi vegetali (ad esclusione del burro di cacao), siero di latte e derivati, lecitina di soia, coloranti e conservanti. Non è consentito l’uso di ingredienti provenienti da OGM (Organismi Geneticamente Modificati). C’è poi un doppio impastamento e ben tre soste di lievitazione che mantengono impegnato per lunghe ore di lavorazione l’artigiano sullo stesso prodotto. Il Panettone Tipico della Tradizione Artigiana Milanese deve contenere non meno del 20% di uvetta sultanina, scorze di arancia candite e cedro candito. Inoltre va consumato fresco e non può essere venduto oltre trenta giorni dalla data di produzione e indicare data di produzione e la data di consumo.