Contributo propositivo di C.L.A.A.I. all’incontro tra Parti Sociali e Governo dedicato alla promozione della parità di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Il confronto, svoltosi martedì 11 giugno alla presenza della Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone è stato convocato nell’ambito delle attività dell’Osservatorio nazionale per l’integrazione delle politiche per la parità di genere ed in vista della preparazione della prossima sessione di bilancio.

Tra i temi affrontati nel corso dell’incontro le Ministre hanno posto l’accento sulle risorse economiche per il sostegno all’inserimento sul lavoro, promozione della imprenditoria femminile e conciliazione vita/lavoro. Riguardo a questo aspetto le Ministre congiuntamente hanno auspicato la manifestazione di interesse delle Parti Sociali per l’apertura di un tavolo in grado di aggiornare la normativa sul lavoro agile.

La C.L.A.A.I, che ha partecipato all’incontro con una propria delegazione formata dal nostro funzionario della sede di Roma Paolo Sebaste e dal nostro responsabile delle relazioni sindacali Giuseppe Lazzeroni, ha rappresentato alle Ministre le criticità insite nella normativa vigente relativamente al trattamento di maternità riservato alle imprenditrici artigiane.

Le proposte concrete di C.L.A.I.I.

  • Il contributo maternità previsto dal testo unico sulla maternità, dlgs 151 del 26 marzo del 2001 attualmente è pari ad euro 38,56 al giorno per 5 mesi in similitudine con la maternità obbligatoria delle lavoratrici dipendenti ma è chiaramente non sufficiente al personale sostentamento dell’imprenditrice ed ad assorbire i costi dell’attività imprenditoriale.

Questo aspetto è particolarmente evidente nelle attività dedicate ai servizi della persona quali ad esempio i negozi di acconciatura che normalmente sono gestiti dalla titolare ed uno o due collaboratori/collaboratrici e dove per esercitare l’attività è necessaria la presenza di personale qualificato ed abilitato che normalmente è la stessa titolare, che quindi deve sospendere l’attività.

  • Contributi previdenziali figurativi per il periodo di maternità delle imprenditrici artigiane e conseguente esonero dal versamento diretto. Le titolari di impresa del nostro settore devono personalmente provvedere anche al pagamento della contribuzione previdenziale obbligatoria anche durante il periodo di maternità. Di fatto il contributo maternità, per l’imprenditrice è utile solo per il pagamento dei contributi previdenziali.

Quale azione a supporto all’imprenditorialità artigiana femminile.auspichiamo quindi che venga aumentato l’attuale contributo maternità e che il periodo di maternità stesso possa essere considerato come figurativo ai fini del raggiungimento dei requisiti pensionistici, esonerando l’imprenditrice dall’obbligo del versamento dei contributi previdenziali.