La categoria taxi è finita nell’occhio del ciclone.

Trappole video-scandalistiche mirano a dipingere negativamente un’intero settore sulla base di battute carpite provocatoriamente, tagliate e cucite appositamente per creare discredito.

Alcuni servizi giornalistici, attraverso la registrazione di colloqui informali registrati senza avvertenza e perciò senza adeguato contraddittorio nel merito, hanno messo di fatto sotto accusa i taxisti che da sempre rispettano le regole, in questo caso particolare quelle fiscali. Sono noti, infatti, i positivi contraddittori condotti con l’Agenzia delle Entrate in questi anni, anche con riferimento al caso della cessione delle licenze.

E’ a tutti noto che i taxisti rispettano gli studi di settore!

I programmi televisivi non hanno dato alcuno spazio alle reali posizioni della categoria, soprattutto a causa di dichiarazioni superficiali, rilasciate a titolo personale.

Alcune ignare persone hanno finito per dare ingenuamente credito alla disonorante tesi del servizio, aiutando di fatto una operazione mirante a dare una visione negativa e distorta della professione.

In questo contesto, continueremo con ancor più determinazione la nostra lotta tutela della categoria.

Lotta che è anche frutto delle molte onerose dispute legali avviate a tutela della categoria e dei serrati confronti istituzionali aperti.

La raccomandazione è quella di usare molta prudenza nel fare affermazioni con sconosciuti, soprattutto se sollecitate su argomenti particolari inerenti il lavoro e la vita dei taxisti.

Un bel tacer non fu mai scritto”, verrebbe da consigliare in questi delicati frangenti.

La nostra azione quotidiana e costante a difesa della categoria prosegue con ancor più determinazione, contro l’infamante tentativo di discredito che cerca di affibbiare al settore taxi l’immagine-simbolo dei mali del Paese che, come ben noto, traggono origine e sostentamento da ben altre cause.