Le associazioni e rappresentanze sindacali TAM, SATaM, Unione Artigiani e CLAAI comunicano ai propri associati di NON avere indetto e accordato nessun fermo spontaneo della categoria per la giornata del 2/5 e successive.
Si invitano pertanto i tassisti a rispettare le normative vigenti in tema di sciopero dei servizi pubblici.
Confermano l’organizzazione di un presidio presso il Ministero dello sviluppo economico e Made in Italy per la giornata del 8/5 prossimo; vista l’importanza del momento, invitano i propri associati e non solo a sostenere tale appuntamento con la propria presenza a Roma.
Ricordiamo a questo proposito quanto avvenuto il 30 aprile 2024 nella riunione in video conferenza del Parlamentino Nazionale, partecipato dalle principali organizzazioni sindacali ed associazioni del comparto taxi, nella quale si è discusso della delicata e complicata fase che il settore sta vivendo, in funzione della continua aggressione messa in campo da potenti gruppi multinazionali e dal dilagante fenomeno dell’uso improprio e abusivo di autorizzazioni di noleggio.
Quanto avvenuto poi negli ultimi giorni, con un sostanziale blocco del confronto in atto per arrivare a definire un nuovo insieme di regole per il settore, coinciso con l’arrivo in Italia del vice capo mondiale Uber, ricevuto in pompa magna prima da presidente della regione Calabria e poi dal ministro Adolfo Urso, oltre che dalle dichiarazioni del Min. Salvini al “question time”, gettano un’ombra sinistra su tutta questa particolare fase e prospettano un quadro molto preoccupante.
È per noi infatti inaccettabile anche solo ipotizzare che si potrebbe determinare una prospettiva, in funzione della quale il servizio pubblico venga ridotto alla stregua di un algoritmo nelle mani di grandi gruppi multinazionali, in base al quale i prezzi variano in relazione alle condizioni di mercato, riducendo così utenti ed operatori dalla stregua di semplici merci.
Per questi motivi organizzeremo per il giorno 8 maggio 2024, un presidio di protesta sotto la sede del ministero dello sviluppo economico e del Made in Italy, per rappresentare al Ministro Urso e alla Maggioranza Governativa, tutto il nostro disappunto per quanto accaduto e chiedere contestualmente chiarezza sui decreti attualmente in discussione, in assenza della quale a stretto giro metteremo in campo ulteriori azioni di lotta.
Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d’Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Associazione Tutela Legale Taxi, Ati taxi, Unica taxi Cgil, Fit Cisl taxi, Uiltrasporti, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn, CNA Fita Taxi.